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Signore insegnaci a pregare. Corso sulla Preghiera. Prima parte |
1 - Preghiera di Presenza 2 - Preghiera di lode 3 - Preghiera e perdono 4 - Preghiera e Parola di Dio 1° CATECHESI - PREGHIERA DI PRESENZA Oggi troviamo molti libri sulla preghiera, in realtà la preghiera é un cammino che s'impara vivendola, attuandola, praticandola. Un monaco, maestro di spiritualità contemporaneo, dal nome Andrè Louf, andando a trovare dei monaci sul monte Athos, monaci specializzati sulla vita di preghiera, parlando con un vecchio monaco gli domandò: "Lei che ha dedicato una vita alla preghiera, qual è il segreto della preghiera ?" E lui rispose: "Guarda, nel mio cuore prima c'era un grande sasso, ad un certo punto Gesù prese questo sasso, lo ha tolto e la fonte che avevo dentro ha incominciato a zampillare e non si é più fermata". La preghiera non é solo un'arte o un fatto di tecnica, ma é scoprire la fonte zampillante che io ho dentro di me. Questo é essenziale, scoprire che io per il fatto stesso che sono innanzi tutto creatura, e per il fatto stesso che sono battezzato e che ho ricevuto il dono dello Spirito Santo, ho dentro di me un fiume di acqua viva! Allora il nostro cammino di preghiera, consiste nel cercare di fare in modo che Gesù stesso con la nostra collaborazione prenda questa grossa pietra e la tolga, perché questo fiume di acqua viva che abbiamo nel cuore che é lo Spirito Santo, possa sgorgare liberamente, sempre continuamente come sorgente inesauribile. Gesù annuncia nel vangelo di Giovanni "Fiumi di acqua viva sgorgheranno dal seno di chi mi accoglie". Quindi la preghiera non é assumere nozioni o imparare tecniche, come oggi é di moda (basti pensare alla New Age che é un bel brodone di tutto oppure alle correnti esoteriche e pseudo-gnostiche) ma é innanzi tutto scoprire la vita divina che io ho dentro, che Dio mi ha messo dentro gratis.
Allora anche noi abbiamo preso questa divisione. Quest'Imago Dei cosa significa? Vuole dire due cose: La prima è che in ebraico non esiste il superlativo assoluto, quando si dice che una cosa é buonissima, si ripete due volte la stessa parola (buono, buono), allora per dire che l'uomo ha in comunione con Dio una cosa straordinaria, una natura intima, si dice appunto ad Immagine e somiglianza... fatto come un modello che Dio ha preso che é Gesù Cristo. La seconda è che l'immagine che noi abbiamo da Dio, é incontrovertibile, non é danneggiabile da nessuno, e da niente, né dai nostri limiti culturali, né dai nostri limiti psichici, dai nostri "difettacci", dai peccati e cattive abitudini, l'immagine é intoccabile. Il maligno lavora proprio attraverso queste passioni disordinandole, ferendole, sbilanciandole, oppure "stimola" tutte le nostre passioni e desideri già feriti dal peccato. Il problema e che ci sono dei tempi, delle tappe progressive. Nella nostra immagine ci sono tutti questi desideri, compresi i sotto derivati, comprese quelle passioni che poi sono state toccate e disordinate dal peccato. Abitudini e disordini che hanno in realtà un fondamento buono purché, ovviamente, non rimangano quali sono. Dunque non c'è nessun desiderio disordinato, nessuna situazione di peccato che non può essere purificata e riportata all'immagine. Cosa é successo? Con il peccato originale noi siamo stati feriti e si é incrinata la capacità di rendere bella, esplicita e feconda la nostra immagine. E questa é la somiglianza: la capacità di vivere secondo l'immagine.
Detto in parole povere, quando le persone vanno a confessarsi e hanno situazioni assurde, il mio confessore dice loro, in qualunque situazione, di non smettere mai di pregare, perché é un inganno grande quello di dire io non sono degno di stare davanti a Dio. E' la preghiera, é lo stare di fronte a Dio che ti comporta piano, piano recuperare la tua immagine e la tua dignità, attingere di nuovo a quella fonte che hai nel cuore. E' Dio che convince al peccato e ti muove e ti da la forza di cambiare vita. E' Dio che ti fa vedere chi sei e non ti fa cadere nella disperazione. Noi siamo belli, preziosi, unici, questa immagine é un dono grandissimo che noi abbiamo, non siamo chiamati a svenderla, qualsiasi danno avete fatto, laici, sacerdoti, religiosi, non vi preoccupate, perché Dio vi accoglie sempre, perché Dio non é un tiranno ma é nostro Padre. Anzi caro Papà. Anzi più io ho peccato e più Lui cerca di ricucire questo filo che io ho rotto per riavvicinarmi a Lui. Il peccato muove Dio a misericordia, a noi invece ci muove ad implacabilità, subito puntiamo il dito trovando capri espiatori, Dio invece ti ama anche se sei "puzzone" e peccatore. La preghiera é recuperare la propria immagine e la propria dignità che non può essere toccata da nessuno.
L'innamorato non desidera altro che vedere l'altra persona e fa di tutto per trovare il tempo per vederla, e quando due innamorati stanno insieme, accade unosquarcio spazio temporale, non esiste più niente e nessuno. Così é la preghiera, vivere un rapporto personale, sponsale con Dio. Ma attenzione la preghiera non può essere slegata dal vivere ed andare incontro ai fratelli con cui intesso una vita di relazione, i quali anche loro mi portano davanti a Dio, perché a Dio non si va mai da soli, ma sempre come Chiesa. A me preme, per ora, puntare su questo discorso, il rapporto personale con Dio, che non é un rapporto formale ma un rapporto d'amore.
Distrarsi davanti a Dio é positivo, altrimenti saremmo degli alieni, oppure in un cammino di preghiera beatificato, allora la distrazione é segno buono, perché dimostra la ricchezza del proprio mondo emotivo che affiora. Quello che é importante é stare in comunione con Dio, non pensare che le distrazioni sono negative, ti servono per andare a Dio, tutto ti serve per andare a Dio, anche i peccati. Ovviamente senza mai assecondare né questi né le tentazioni. ma mettendo tutto il nostro essere fatto di ricchezze e miserie davanti a Dio. Ogni similitudine che si pensa sull'amore, è soltanto una pallida immagine del nostro rapporto personale con Dio, é un rapporto di amore.
la prima è la fase simbiotica, di fusione. Un bambino quando viene allattato è tutt'uno con la madre, e questa fase è importante, perché se non fosse un tutt'uno con la madre, non diventerà con il tempo una persona autonoma, ogni nostra relazione importante, di amicizia spirituale, di direzione spirituale, coniugale, è sempre all'inizio simbiotica anche l'innamoramento, il cordone ombelicale è necessario, ora però è importante con il tempo che la relazione diventi autonoma e adulta. E questa è la seconda fase quella di "desatellizzazione". Infatti ad un certo punto il cordone ombelicale va tagliato, come il bambino per diventare adulto deve prendere delle distanze dai genitori, e tante frustrazioni perché i genitori ti devono deludere e tu devi andare in depressione. La depressione è una cosa bella, sana; la frustrazione è una cosa bellissima per crescere, chi ti ama se non ti da delle frustrazioni vuol dire che non ti ama, che ti vuole fagocitare. È importante quando uno ti ama che tagli il cordone ombelicale, che crei autonomia; se non c'è autonomia non c'è depressione e, cosa più importante, non si scopre l'unicità. Non si scopre la diversità dai genitori. Allora tutte le relazioni per essere significative hanno bisogno della fase simbiotica e poi di una fase "desatellizzante" in cui si scopre la propria unicità. In un rapporto tra moglie e marito, quando arriva il disincanto uno scopre l'altro, chi in realtà si è sposato, se c'è un minimo di struttura psichica adulta si afferma: "sei molto diverso da come mi aspettavo, sei una grande delusione! Ora finalmente ti posso amare!" e questa è una sfida, inizia il momento per cui ti posso amare, nella tua unicità fatta di pregi e di difetti, questa è la fase adulta.
Nel cammino di preghiera c'è una fase simbiotica, Dio ti da le consolazioni, poi ad un certo punto Dio si fa assente, perché vuole che tu non sia un burattino, Dio vuole un partner con cui dialogare, il punto d'arrivo della preghiera e che ti scopri sposo di Dio. I matrimoni talvolta non reggono perché i due non sono due autonomie (uno fa da genitore e l'altro da figlio, e perché non hanno un rapporto adulto con Dio) tutte le relazioni funzionano se tu sei adulto o cerchi di esserlo (anche S. Francesco aveva, in certo qual modo, un rapporto simil-simbiotico con la comunità che maturò nella pienezza dell'amore alla fine dei suoi giorni... ma lo affronteremo). La preghiera è un rapporto interpersonale con Dio di Amore, in cui io sono intimo e imparo ad essere intimo con lui. "...Signore noi abbiamo fatto miracoli nel tuo nome ... andate via operatori di iniquità, non vi conosco". Se non ami Gesù Cristo non ti serve a niente fare le cose per lui, possono forse avere un valore oggettivo, ma a te non giova se non c'è un rapporto personale di amore con Dio. Non si va in paradiso snocciolando i rosari, ma dicendo il rosario perché ami profondamente il Signore e tutto quello che viene da lui.
Due fidanzati che si amano non tengono a stordirsi con la musica a tutto volume, piuttosto non ascoltano niente... occorre intimità. Con Dio ci vuole la porta del silenzio. Se non hai spazi di silenzio con Dio, la relazione non dura, è come se moglie e marito non si vedono mai per avere un loro rapporto, non dura. Perché la preghiera deve essere umile e richiesta di perdono? Perché Dio ci chiama a sperimentare il suo perdono affinché noi lo riversiamo sui nostri fratelli e sorelle e verso i nostri nemici. Un'altra cosa importante nella preghiera è la spontaneità. Le formule nella preghiera sono importanti per guidarci, il Padre Nostro è una formula ma non é una formula, infatti é un atteggiamento, dice la Lettera agli Ebrei al capitolo cinque che "... Gesù pur essendo Figlio, imparò l'obbedienza dalle cose che patì e reso perfetto divenne causa di salvezza a coloro che chiedono il Suo aiuto... Egli durante la sua vita terrena si rivolse a Dio con forti grida e lacrime..." Allora nella preghiera bisogna fare silenzio, ma urlare dal profondo del nostro cuore, urlare verso Dio, avere la passione ed il desiderio di Dio. Sempre alla lettera agli Ebrei si dice che Gesù fu esaudito per la sua pietà. La pietà è la preghiera, é la capacità di sperimentarsi figlio. Quindi ci vuole la spontaneità, spontaneità del cuore. L'innamorato non parla alla sua ragazza con formule, come un libro stampato, altrimenti lo lascia dopo due volte che si vedono, perché bisogna incontrare una persona viva con cui scambiare intimità.
Se soltanto io fossi stato l'unico peccatore sulla terra, Gesù Cristo sarebbe morto e risorto per me, si sarebbe fatto inferno solo per me. |